|
Calendario
| |
November 2024
Lu | Ma | Me | Gi | Ve | Sa | Do | |
|
|
|
1 |
2 |
3 |
4 |
5 |
6 |
7 |
8 |
9 |
10 |
11 |
12 |
13 |
14 |
15 |
16 |
17 |
18 |
19 |
20 |
21 |
22 |
23 |
24 |
25 |
26 |
27 |
28 |
29 |
30 |
Aggiungi un'iniziativa |
|
|
|
Lettera della Comunità Sudanese del Laboratorio Zeta
| |
Al Presidente della Repubblica
Al Presidente della Regione Siciliana
Al Sindaco di Palermo
Al Presidente del Consiglio Comunale di Palermo
Al Prefetto di Palermo
Al Questore di Palermo
e ai cittadini di Palermo
OGGETTO: emergenza rifugiati sudanesi - Laboratorio Zeta di Palermo
Siamo 32 ragazzi sudanesi. Siamo tutti scappati da un paese dove c’è la guerra.
In Sudan i problemi legati alla politica ci sono da più di 20 anni, in Sud Sudan hanno causato circa 2 milioni di morti e circa 6 milioni di profughi. Nel Darfur, che è la regione da dove noi arriviamo, dal 2003 c’è una terribile guerra civile che ha causato circa 500.000 morti e 2 milioni di profughi. Noi siamo stati costretti a scappare, a lasciare le nostre famiglie, il nostro lavoro, la nostra terra per non rischiare ogni giorno di morire.
E in Sudan i problemi politici stanno aumentando sempre più.
Qui in Italia abbiamo ottenuto l’asilo politico.
Da quando siamo a Palermo (alcuni arrivati nel 2003, altri negli anni seguenti) viviamo in via Boito 7, al Laboratorio Zeta, che è diventato la nostra casa. Assieme ai ragazzi italiani abbiamo ricominciato a vivere, quando è possibile a lavorare ed anche a studiare l’italiano e conoscere i nostri diritti.
Dal 19 gennaio, dopo uno sgombero, dormiamo nelle tende. E da allora ci chiediamo se un paese dove l’asilo politico è un diritto, non deve anche garantire la nostra permanenza nel luogo che ci ha accolti quando non avevamo nessuno che ci aiutava.
Abbiamo passato più di venti giorni all'aperto con pioggia, gelo e vento forte, ma per noi la questione non è solo quella di un letto per dormire.
Al Laboratorio Zeta abbiamo vissuto anche un sacco di eventi sociali: abbiamo festeggiato matrimoni, abbiamo pianto insieme i nostri morti, abbiamo gioito quando sono nati nuovi bambini.
Perdere Zeta per noi vuol dire perdere un centro culturale, che ci potrà aiutare a risolvere molti problemi di integrazione in una nuova società e contribuire anche a risolvere i problemi individuali con discussioni, consigli e consulenza di italiani, persone colte e specialisti in vari settori.
Chiediamo solo di potere continuare ad abitare come uomini civili al Laboratorio Zeta.
Vogliamo rimanere tutti insieme, sudanesi e italiani, e ricominciare a studiare nella nostra biblioteca, tornare a dormire nei nostri letti e continuare tutte le altre nostre attività .
Così ci auguriamo che le autorità risolvano il nostro problema del Laboratorio Zeta, un centro culturale che, anche con poche risorse, ha saputo fornire servizi utili e risposte efficaci ai nostri bisogni.
9 febbraio 2010
La Comunità Sudanese del Laboratorio Zeta
|
|
|
|
|
Newsletter
| |
iscriviti alla newsletter per essere aggiornato sulle iniziative del laboratorio!
|
|
|
|
Accessi
| |
Avete visitato questa pagina 10977 volte.
|
|
|
|