A 10 anni dal naufragio del Natale 96: a quando giustizia per le 283 vittime?
Sono ormai trascorsi 10 anni dalla più grande tragedia (accertata) nel Mediterraneo dal dopoguerra ad oggi. Sin dai primi giorni dal naufragio di 10 anni fa, grazie alle denuncie dei superstiti, dei parenti delle vittime e di Dino Frisullo abbiamo iniziato a chiedere verità e giustizia. In questi lunghi anni il processo contro i responsabili a Siracusa (la prossima udienza si terrà il 20/12) pigramente è andato avanti correndo il rischio darenarsi, mentre è iniziato da alcuni mesi un nuovo processo a Catania (la prossima udienza si terrà il 21/12) contro il capitano della Yohan El Hallal.
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A livello internazionale questa tragedia è stata sempre seguita soprattutto nei paesi d'origine delle vittime (Pakistan, India, Sri Lanka-Tamil): in Italia se ne parlò per un breve tempo dopo il ritrovamento del relitto al alrgo di Portopalo, e da allora questa tragedia ha ispirato anche spettacoli teatrali di impegno civile; insieme a pochi parlamentari, premi Nobel, giornalisti ed artisti, in contrasto con la latitanza del governo di centrosinistra in carica allora, e del successivo governo di centrodestra che ha inoltre inasprito le leggi sull'immigrazione, torniamo a chiedere che si recuperi il relitto ed i resti delle vittime all'interno della campagna "Per non dimenticare". Sarebbe stata inoltre necessaria un'indagine internazionale sulle reti di trafficanti che impunemente hanno continuato e continuano il loro sporco lavoro e che si indagasse anche sulle numerose omissioni di soccorso e d'atti d'ufficio di casa nostra, dato che nel siracusano in troppi si sono ostinati a considerare il naufragio "presunto" ed a dichiarare pubblicamente che i resti delle vittime è meglio che riposino "cristianamente" in fondo al mare: non possiamo che apprezzare che anche da Portopalo si aggiungano richieste di recupero del relitto; ciò può essere un primo segnale che spinga a superare il clima di diffidenza e di ostilità, da noi subito e mai alimentato.
In questi anni il numero delle vittime è salito vertiginosamente, e i trafficanti di esseri umani continuano ad approfittare di leggi proibizioniste che impediscono ingressi regolari. Si preferisce dilapidare denaro pubblico per militarizzare le coste e si firmano accordi di riammissione con governi del bacino nordafricano corrotti e liberticidi. Anche nella nostra isola, già primo laboratorio delle galere etniche, dilaga sempre più la piaga del caporalato e dello sfruttamento neoschiavista del lavoro migrante in agricoltura, proprio nel siracusano dove 38 anni fa ad Avola, durante una dura lotta bracciantile, furono uccisi Angelo Sigona e Giuseppe Scibilia.
L'Europa di Schengen è oramai una fortezza blindata da nuovi muri d'apartheid e grazie alle legislazioni bipartisan sempre più securitarie si sta trasformando il Mediterraneo da millennario ponte di culture fra i popoli in un gigantesco cimitero marino. Rilanciamo pertanto la campagna "Per non dimenticare" facendo del 10° anniversario del naufragio una giornata della memoria per tutte le vittime delle legislazioni liberticide contro i migranti, dalla Kater I Rades, affondata nel marzo '97 da una corvetta militare italiana nel canale d'Otranto, ai 6 migranti tunisini arsi vivi 7 anni fa nel rogo del CPT Serraino Vulpitta a Trapani, alle centinaia di vittime nel deserto libico dopo le deportazioni di massa (senza identificazione) dal CPT di Lampedusa. In questa isola abbiamo manifestato nel settembre scorso, ma i lavori per un secondo Centro di detenzione proseguono in spregio al programma dell'attuale maggioranza governativa.
Mai Piu' Naufragi:Chiudiamo I Lager - Apriamo Le Frontiere
- Giovedì 21 alle ore 12 conferenza-stampa a Catania di presentazione delle iniziative, interverranno gli avvocati difensori dei familiari delle vittime
- Sabato 23 assemblea e spettacolo nave fantasma a Melilli
- Martedì 26 ore 16 manifestazione a Portopalo
- Attac, Rete Antirazzista Siciliana,Senza Confine
Info-adesioni: catania [chiocciola] attac.org
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