Il 3 marzo del 2003 iniziarono a vivere al Laboratorio Zeta 53 rifugiati politici provenienti dal Sudan.
Ora siamo giunti al 3 marzo 2005: 2 anni.
Quella che era partita come una soluzione di emergenza destinata a durare qualche giorno, si è trasformata nellunica esperienza a Palermo di spazio laico e pubblico (ma non statale!) cogestito da italiani e rifugiati politici.
In questi 2 anni hanno vissuto al Laboratorio (chi per due giorni, chi per due anni) circa 250 persone. In prevalenza provenienti dal Sudan, ma anche da tante altre parti dellAfrica, dellEuropa, e qualcuno anche dalle Americhe.
Storie incredibili, incontri impensabili, persone magnifiche con cui percorrere un tratto di strada.
Non è assistenza, nè accoglienza o carità: ma vita in comune che esprime immediatamente valore politico. Un modo diverso di costruire la nostra città.
Nello stesso tempo le istituzioni sono sempre più assenti. Due anni fa chiedevamo lapertura di un luogo di accoglienza per richiedenti asilo politico: Il Comune di Palermo non è stato in grado di realizzare ciò che dal basso ha fatto il Laboratorio Zeta!
La situazione dei rifugiati in Italia e a Palermo continua a peggiorare: la discesa della commissione centrale per i rifugiati ha dato come risultato l85% di dinieghi: 235 persone che hanno vissuto la nostra città fuggendo da una guerra dovranno lasciare lItalia.
Non vengono istituiti luoghi di accoglienza, ma si costruiscono nuovi C.P.T. (Centri di Permanenza Temporanea): luoghi di detenzione per immigrati senza permesso di soggiorno, dove si viene rinchiusi non per ciò che si fa, ma per ciò che si è. In molti li chiamano Lager!
Lultimo lo hanno costruito a Ragusa.
Noi ci ostiniamo a credere che i diritti dei migranti siano anche i nostri diritti.
Il 16 marzo a Palermo ci sarà una manifestazione per i diritti dei migranti.
Il 2 aprile sarà la giornata europea contro la Fortezza Europa e per i diritti dei migranti promossa dal Forum Sociale Europeo di Londra.
In Sicilia ci sarà una Manifestazione Nazionale a Ragusa.