martedì 5 marzo - ore 21.00
laboratorio zeta - via boito 7 La LUZ - Libera Università dello Zeta invita alla discussione con ILARIA POSSENTI autrice del libro FLESSIBILITA' Retoriche e politiche di una condizione contemporanea (Ombre Corte, 2013) "La società contemporanea viene spesso rappresentata come una rete dotata di infinite vie di connessione e priva di centro, in cui gli individui sperimentano vissuti sempre più fluttuanti. Non è raro vivere in una città che potremmo lasciare, in un ambiente di lavoro nuovamente estraneo, in un corpo aperto a integrazioni meccaniche o chimico-farmaceutiche. Divenire stranieri, lavoratori flessibili, corpi mutanti non è più impresa o fantasia di pochi, ma presente o futuro aperto a molti. Il cambiamento pare sempre in agguato e non è più sinonimo di progresso”. Si dice spesso che la flessibilità, se accompagnata da tutele contro la precarietà, ci renderebbe più liberi, coltivando la nostra capacità di affrontare continui cambiamenti. Ma le storie di donne e uomini flessibili raccontano qualcosa di molto diverso: ciò che più facilmente accade, quando della stabilità non si può fare esperienza, è l'impossibilità di fare del mutamento un progetto. La flessibilità di cui qui si parla non è un concetto astorico e astratto, ma un fenomeno caratteristico della modernità postfordista e neoliberista. Si tratta, a ben vedere, di un insieme di discorsi e pratiche che indeboliscono il valore formativo e trasformativo dei percorsi di apprendimento, lavorativi e sociali. Questo "dispositivo" non coltiva ma espropria la capacità di cambiare se stessi e il mondo, colonizzando la vita delle persone e intralciando i percorsi di soggettivazione critica. La flessibilità, potremmo anche dire, ci rende sempre meno cittadini. Il lavoro di Ilaria Possenti indaga sia le premesse teoriche (da James, Dewey e Bourdieu, ad Arendt, Marx e Ricoeur, a Simmel, Bateson e Bauman), sia le implicazioni pratiche del dispositivo di flessibilità (da Sennett e Gallino, ai documenti europei sull'"occupabilità", la "flexicurity" e il "lifelong learning"), mettendo in questione anche grandi narrazioni come la "modernità liquida" e la "fine del soggetto". Ilaria Possenti è docente a contratto presso l'Università di Pisa. Tra le sue pubblicazioni: L'apolide e il paria. Lo straniero nella filosofia di Hannah Arendt (Carocci, 2002); Attrarre e respingere. Il dispositivo di immigrazione in Europa (Pisa University Press, 2012). Ha inoltre curato di W. James e A. Schutz, Le realtà multiple e altri scritti (Ets, 2004). |