Lo Zeta sul tetto che scotta: riapertura e aggiornamenti vertenza


Giovedì 17 settembre 2009
Dalle 19.00 in poi
News sul fronte sgombero


Come cambia l'abitare nella città globale
Giuseppe Marsala* presenta il progetto di auto-recupero del Laboratorio Zeta realizzato all'interno del Laboratorio 1 di Progettazione Architettonica del corso di Laurea in Scienze dell’Architettura della Facoltà di Architettura di Palermo.

Proiezioni video - Aperitivo e DJ set con Tornadeados Dolls – DJD – The KING



Il 22 settembre di questo mese è atteso per la terza volta l'ufficiale giudiziario al Laboratorio Zeta. Come nelle altre occasioni, verrà per prendere possesso del posto e consegnarlo all'Associazione Aspasia. Non sappiamo ancora cosa deciderà di fare, se dare un altro rinvio o avvalersi dell'ausilio delle forze dell'ordine per tentare di buttare fuori tutti.
Noi invece sappiamo cosa fare, perché in questi mesi non abbiamo mai cambiato idea: staremo lì ad aspettarli - tutti quanti IACP, Aspasia, Ufficiale giudiziario ed avvocati vari - per dire loro sempre la stessa cosa: noi da qui non ce ne andiamo.

Ma questa volta lo faremo con i piedi ben piantati sullo Zeta.
Guardando tutti dall'alto verso il basso, con e come i lavoratori ed i precari di tutta Italia, convinti che sgomberi di centri sociali, decreti sicurezza e respingimenti, licenziamenti selvaggi, distruzione della scuola pubblica e dell'Università, raccontino tutti la stessa insostenibile risposta alla crisi, fatta di sottrazione di diritti a vantaggio degli speculatori.

Ed infatti cosa dovrebbe diventare lo stabile di via Boito una volta svuotato dai sudanesi, dalla scuola di italiano, dalla biblioteca, dalle assemblee antirazziste, dalle prove di teatro, dai collettivi antifascisti e di sostegno alla lotta per la casa, dalle presentazioni di libri e dalle rassegne di cinema? Stando ai progetti di Aspasia, una bella scuola privata! E proprio mentre il comune di Palermo, indebitato fino all'osso, continua a ridurre la cifra da destinare alle attività sociali.

In una Palermo che cade a pezzi, si progetta di togliere un luogo di gratuità, per farne uno a pagamento. Ma soprattutto, in una democrazia sempre più depauperata, ciò che si pianifica è l'eliminazione di qualsiasi luogo del politico, in cui forme di agire collettivo possano continuare a produrre senso comune, inventare forme del dissenso e costruire risposte sociali.
Non è di segno neutro lo sgombero dello Zeta, tanto che fu all'interno di un comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza di 7 anni fa, che fu suggerito allo IACP di assegnare lo stabile ad un soggetto terzo, al fine di attuare lo sgombero, muniti di una comoda scusa.

Queste sono le cose che abbiamo detto le due volte che IACP, Aspasia e Comune ci hanno invitato a sederci attorno ad un tavolo per discutere della vicenda. L'ultimo incontro è stato il 30 Luglio e da allora non c'è più stato alcun contatto, ad eccezione della visita, il 10 Agosto, dell'Ispettore della Polizia Municipale.

Allo Zeta si continua comunque a progettare. In queste settimane oltre ad avviare una nuova stagione di iniziative abbiamo anche programmato alcuni lavori di manutenzione relativi alla parte abitativa, in un percorso di autorecupero e autofinanziamento che dal 2001 non si è mai fermato.

E proprio dall'autorecupero vogliamo ripartire nell'avviare la nuova stagione dello Zeta Giovedì 17 settembre 2009 con la presentazione di un plastico – lo zeta in miniatura – realizzato da alcuni studenti di architettura che ne hanno provato ad immaginare meravigliose trasformazioni.


Articolo tratto da: Laboratorio sociale occupato zeta - ZetaLab - Palermo - http://www.zetalab.org/
URL di riferimento: http://www.zetalab.org//index.php?mod=read&id=1252865667