Il ruolo sociale delle narrazioni
Interverranno: Ferdinando Fava, Giuseppe Burgio, Martino Lo Cascio venerdì 23 gennaio 2009 Dalle 19.30 aperitivo 20.30 dibattito A seguire proiezione di Vulpitta Residence – incendio al Cpt Kom-pa presenta Fare StorieIl ruolo sociale delle narrazioniLaboratorio Zeta>/b> Via Boito, 7 venerdì 23 gennaio 2009 Dalle 19.30 aperitivo 20.30 dibattito A seguire proiezione di Vulpitta Residence – incendio al Cpt Interverranno Ferdinando Fava insegna Antropologia Culturale e Antropologia Religiosa presso l′Università degli Studi di Padova ed è ricercatore affiliato al Centre d′Anthropologie des Mondes Contemporains (EHESS, Parigi). Ha pubblicato Lo Zen di Palermo - Antropologia dell'esclusione (Franco Angeli 2008. Una ricerca nella quale, dopo aver analizzato il modo in cui media e servizi sociali parlano del quartiere, va allo Zen, per diversi anni, per ascoltare le storie direttamente da chi vive nel quartiere. Qui trovate la trascrizione di una lunga conversazione che abbiamo fatto insieme quest'estate: intervista con Fava Giuseppe Burgio, dottore di ricerca in Pedagogia Interculturale, è attualmente assegnista di ricerca in Pedagogia presso l'Università di Palermo e Graduated SYLFF Fellow della Nippon Foundation di Tokyo. Ha appena pubblicato, due anni dopo la sua ricerca "La diaspora interculturale. Analisi etnopedagogica del contatto tra culture: i Tamil in Italia" (ETS, Pisa 2007), il libro Mezzi Maschi - Gli adolescenti gay dell’Italia meridionale. Una ricerca etnopedagogica . Tre quarti del libro sono rappresentati dalla fedele trascrizione dei suoi incontri con adolescenti gay palermitani. Qui trovate un estratto dell'introduzione e della prefazione della prof. Marisa Marino: L'introduzione al libro Martino Lo Cascio è uno psicologo, autore di opere teatrali, di racconti, di documentari e fondatore dell'associazione interculturale Narramondi. Ha di recente completato un documentario sulla tragedia avvenuta nove anni fa all'interno del Cpt Serraino Vulpitta, nella quale morirono sei migranti in seguito ad un incendio scoppiato all'interno del centro. Il video è stato realizzato attraverso la raccolta delle testimonianze dei sopravvissuti e delle persona che hanno negli anni seguito il caso. Qui trovate il trailer Abbiamo pensato di invitare e mettere insieme questi tre autori perché le loro opere, pur trattando ambiti per certi versi molto distanti, sono tutte basate sulla raccolta di storie. Fare storie, vuol dire allora, cercare forme diverse di approcciarsi al sapere. Sperimentare percorsi nei quali al centro della conoscenza ci stia non l’enunciazione, ma la relazione. In cui le storie vengono attraversate e dalle storie ci si fa attraversare, in cui gli interlocutori creano comunità. Ma vuol dire anche propriamente “fare storie”, nel senso di questionare, di fare le bizze, e quindi mettere in discussione ciò che vorrebbe non essere messo in discussione. Smontare gli sguardi dominanti, attaccare i luoghi comuni e capovolgere le prospettive. |