La discriminazione a protata di mano


di Reda Berradi

Ieri andavo con degli amici ai Candelai, locale palermitano storicamente della sinistra intellettuale, il covo di sfogo della cultura alternativa di salotto palermitano, ma che ultimamente il flusso di via candelai l'ha reso quasi un locale simile in serie agli altri situati in questa zona.

Nel locale suonavano gli Urania, un gruppo storico di Palermo, ma storicamente anche amici miei...
Per problemi legati alla mia "fama" mi sono soffermato a stringere mani e a salutare, destino volle che gli amici con cui ero a pochi centinaia di metri mi dicessero che preferivano aspettarmi al locale. Avendo concordato con loro il mio arrivo ai Candelai, dopo dieci minuti mi presentai all'entrata dove ritrovo due amici all'entrata, che sono pronti a testimoniare sui fatti, (piccolo particolare per l'avvenimento mi hanno dato i recapiti una 40 di ragazzi che mi hanno spinto a denunciare il fatto assicurandomi che mi avrebbero sostenuto).
I due amici mi dicono che non è possibile entrare perché bisogna essere in coppia; io sono felicemente accoppiato, ma ieri (sabato) la mia compagna volle rimanere a casa; riferisco ai buttafuori ciò aggiungendo che io ed uno dei miei amici potevamo fare coppia, loro insistono sulla diversità sessuale, sul fatto che avevamo i dred e che eravamo maschi, io chiedo di parlare con il proprietario o con la biglietteria e mi viene risposto con arroganza mafiosa che è la stessa cosa parlare con loro o con i proprietari, insisto dicendo che la legge differenzia i ruoli le competenze e le responsabilità.
Intanto incontro una copia di amici, la ragazza si offre volontaria, perchè incredula di questa vicenda per fare coppia con me, all'entrata mentre sono vicino alla biglietteria con violenza mi ferma il buttafuori e mi dice che io non avrei potuto entrare perché non gli piacevo come persona. la voce si sparge e una ventina di ragazzi tra amici ed increduli si trovano intorno a me dandomi solidarietà, tutti i ragazzi che si trovavano all'interno del locale hanno affermato di essere entrati senza nessuna limitazione. Io chiamo i carabinieri per denunciare il fatto, che mi rispondono che in via Candelai la macchina non può arrivare, io gli dico che è un problema di ordine pubblico; loro mi rispondono che potevo fare anche denuncia al proprietario direttamente stamattina (domenica) cosa che ho fatto...

Il dibattito tra le persone che avevano assistito e gli amici ha perdurato con il proprietario che ha detto che sono scelte del locale quelle di non far entrare alcuni stranieri o troppo ragazzi, o persone che non piacevano visivamente ai buttafuori.

Per chi mi conosce sa che sono una persona che piaccio, e non lascio libertà di pregiudizio a nessuno e soprattutto nei confronti di nessuno.
Le persone hanno detto al proprietario che era un razzista, un classista uno con mentalità palermitana e mafiosa, un clientelarista... naturalmente il proprietario in modo diplomatica ha dibattuto con i ragazzi fino a tarda notte, negando gli aggettivi suddetti... ed io sdegnato, dispiaciuto sconfitto dalle dinamiche che regolano questa Nostra città, dove i diritti sono negati e la legge si vede dal buon mattino, da come uno si alza e come decide di penetrare e prevaricare la vita altrui... deciso di tornare a casa con la rabbia che le battaglie contro le discriminazioni, la mafia, l'intolleranza ed il pregiudizio si perdono con gravi conseguenze soprattutto in quei luoghi che si considerano sensibili alla lotta... Come è il caso dei Candelai locale che si è sempre distinto per massima ma che in realtà si ritrova ad essere inglobato nelle dinamiche suddette...

Ho promesso che l'avvenuto sarebbe stato denunciato e sapete perché miei cari amici e simpatizzanti, per il semplice motivo che quella sera altre persone erano state vittima di discriminazioni immotivate, c'è un fronte comune per far in modo che i proprietari evitino questa politica della discriminazione... ognuno di noi ha una responsabilità nei confronti di quel luogo perché è un luogo pubblico, parte integrante del territorio e luogo di apparente propaganda d'innovazione e di cambiamento culturale. La solidarietà è un fattore importante in una lotta, ma in questo momento penso che sia più importante che a Palermo si sappia che in un locale sito in via Candelai avvengono discriminazioni come questa raccontata, perché noi consumatori e cittadini dobbiamo essere critici e consapevoli a cosa contribuiamo...
Io chiedo a tutti senza distinzione di razza, sesso o religione di boicottare il locale, di girare il più possibile quest'email...
Mi rendo disponibile e reperibile ad informare ciascuno del procedimento della causa che si sta aprendo nei confronti del locale.
Inoltre vi assicuro che non agisco nei confronti dei proprietari, né dei buttafuori ma semplicemente voglio evitare, e spero con il vostro aiuto, che ciò non accada a nessuno, perché i prossimi potete essere voi o dei vostri amici esteticamente poco graditi...
Anche se sembra una cosa antipatica vi invito a girare l'email a tutti coloro che mi conoscono e non, e vi invito per protesta simbolica a boicottare il locale fino quando non si sarà stabiliti chi ha sbagliato e la pena corrispettiva che gli spetta...
Ho deciso di boicottare il locale, in forma pacifica, non mafiosa né violenta, perché ho tutto l'interesse che i proprietari del locale sappiano che ogni creatura è uguale a tutti, al cospetto di Dio, davanti alla legge e perfino davanti ad un buttafuori....

Cari tutti,
Mio fratello, Berradi Rachid atleta di fama internazionale, è stato vittima di una discriminazione uguale e difeso dalle associazione dei consumatori, dal suo avvocato e dalla parte civile del comune di Palermo è stato rimborsato con migliaia di euro devoluti in beneficenza ...
Io naturalmente, come mio fratello, non sono interessato ai soldi ma voglio con sincero impegno, che in questa regione che è sempre più difficile fare ed avere giustizia, che chi sbaglia deve pagare in tutti i sensi....

Naturalmente se la legge mi dovesse risarcire dei danni subiti, devolverò tutto al fine di organizzare un evento pubblico, con concerto gratuito dei Urania, una serata contro il pregiudizio, il razzismo, la discriminazione e la mentalità mafiosa dei palermitani.


Dott. Reda Berradi
msn: reda_@hotmail.it
skype: redblack9


Articolo tratto da: Laboratorio sociale occupato zeta - ZetaLab - Palermo - http://www.zetalab.org/
URL di riferimento: http://www.zetalab.org//index.php?mod=read&id=1193758291