Primo Maggio 1947, erano passati appena dieci giorni dalle elezioni regionali in cui il Blocco del Popolo aveva sconfitto la coalizione democristiana (si, succedeva anche questo…). A Portella della Ginestra ci si preparava a celebrare la festa dei lavoratori e migliaia di persone erano accorse all'appuntamento. Quel Primo Maggio rappresentava la consacrazione delle lotte di un movimento che dalla fine della Guerra era cresciuto a dismisura: la ribellione al dominio feudale sembrava inarrestabile.
E quel Primo Maggio del 1947 su uomini, donne, bambini accorsi a Portella si scatenò l’inferno di fuoco: 12 morti, 30 feriti. Oggi è evidente quanto la strage di Portella abbia pesato nello stravolgimento degli equilibri politici dell’Isola e non solo: ha sancito la saldatura tra potere mafioso, aristocrazia clericale e politica centrista e reazionaria. Un patto di sangue, siglato sulla pelle di un intero popolo che con tenacia e determinazione rivendicava i propri spazi, i propri diritti, il proprio ruolo politico e sociale. Sono passati sessanta anni. Sessanta anni di omissioni, di segreti e trame. Sessanta anni di distruzione sistematica della conoscenza e della coscienza collettiva. Sessanta anni di complicità istituzionali che ancora oggi si avvalgono del SEGRETO DI STATO. PERCHE’? PER CHI ? PER COSA? Probabilmente, nel caso di Portella, “soltanto” per intralciare il ricordo, per inaridire la memoria, per cancellare ogni traccia della rabbia e del furore di un intero popolo determinato a riprendersi tutto ciò che era indiscutibilmente suo. Probabilmente perchè quella saldatura tra potere mafioso, aristocrazia clericale e politica centrista e reazionaria è quanto mai solida. Sono passati sessanta anni ed i sopravvissuti – coloro che da quel giorno continuano senza sosta ad alimentarne la memoria – sono ancora costretti a chiedere, governo dopo governo, la RIAPERTURA DI UN’INCHIESTA CON TROPPI LATI OSCURI, in cui le complicità istituzionali resero tanto tragico quel giorno quanto oscuro e infetto il presente di quest’isola. La strage di Portella non può essere considerata semplicemente un evento da storicizzare: i fatti di quel giorno rappresentano ancora oggi una ferita così profonda da rendere assurda qualsiasi ipotesi di riconciliazione con chiunque contrapponga alla verità e giustizia il muro delle connivenze e la regola dell'omertà ai sensi di legge. REDO - Rete Elettronica Di Osservazioni Per approfondire: Ricostruzione e analisi dei fatti di Portella curata da Umberto Santino per il Centro Siciliano di Documentazione "Giuseppe Impastato" pubblicata su "Narcomafie", n. 6, giugno 2005 : http://www.centroimpastato.it/publ/online/portella_narcomafie.php3 Intervento di Girolamo Li Causi alla seduta dell'Assemblea Costituente del 15/07/1947 in merito alle conseguenze politiche e ai depistaggi istituzionali: http://digilander.libero.it/infoprc/ginestra19.html |