Questa notte alle 3.30, altre dieci persone hanno
perso la vita nel disperato tentativo di raggiungere l'Italia. E' insopportabile. Il bollettino dei morti nel canale di Sicilia è una catena senza fine. --Apprendiamo che il ministro dell'interno Giuliano Amato afferma che: "Quella di oggi non è solo una tragedia, ma un vero e proprio crimine. Confido perciò che la magistratura dedicherà alla ricerca dei responsabili lo stesso impegno interno e internazionale che giustamente dedica a reati meno gravi di questo". Ma la responsabilità di questa morti non è da additare solamente alle organizzazioni criminali che gestiscono il traffico di esseri umani, ma soprattutto agli stati e alle leggi che rendono possibile tutto ciò. Se la gente continua a perdere la vita per raggiungere il nostro paese e perché non esistono vie legali di ingresso in Italia. La responsabilità reale di queste tragedie è della legge Bossi-Fini e delle politiche di militarizzazione del Mediterraneo. Se non cambierà la legge, se non verranno creata vie legali di ingresso in Italia, se i flussi migratori continueranno ad essere gestiti con politiche repressive il nostro mare continuerà ad essere segnato da queste atrocità. Il ministro Amato non può fare finta di non rendersene conto. Il pensiero va inoltre ai superstiti, quegli uomini e donne che hanno rischiato la vita e hanno visto morire i propri compagni di viaggio e che ora rischiano lespulsione o la detenzione in un Cpt. Magari prelevati direttamente dall'ospedale come è successo in questi giorni al Civico di Palermo. Noi vogliamo dire basta a tutto ciò. Per questo invitiamo tutte le forze democratiche che in questi anni si sono spese per la costruzione di un Mediterraneo di Pace a venire a Lampedusa il 10 settembre per una manifestazione nazionale per la chiusura dei Centri di Permanenza Temporanea e per l'abolizione della legge Bossi-Fini. -- |