In occasione del passaggio della fiaccola olimpica da palermo abbiamo voluto dire la nostra
--La manifestazione olimpica non era che un tristissimo siparietto pubblicitario: il tedoforo olimpico (partito dalla locale fabbrica di imbottigliamento della coca-cola) preceduto e seguito da assurdi camino pubblicitari della multinazionale. Piazza politeama agghindata a festa con megastrutture nelle quali si regalava ogni tipo di gadget della samsung e della coca-cola. Questi giochi proprio non ci piacevano! Le olimpiadi non si possono ridurre ad un carosello pubblicitario per il businnes delle multinazionali e non possono essere usate come paravento per megaopere dall'impatto ambientale devastante come il traforo della val di Susa. Infine il passaggio della fiaccola olimpica - simbolo di internazionalismo e solidarietà tra i popoli - dalla Sicilia (e anche dall'isola di Lampedusa) teatro, in questi anni delle peggiori violazioni dei diritti umani e delle chiusure delle frontiere ci e' sembrata un'ipocrisia troppo grande. Così siamo andati a dire la nostra, a distribuire un volantino, aprire uno striscione con la scritta: "Vogliamo i giochi ma senza frontiere: no ponte - no cpt - no tav - no cocacola". I nostri slogan hanno coperto le voci dei presentatori che si ostinavano ad esultare per la riuscita dell'iniziativa, in realtà ampiamente snobbata dal popolo palermitano (noi e la digos eravamo sicuramente le presenze più massicce). Cosi' anche a Palermo il gioco è stato svelato e la festa rovinata. Il Re è nudo.-- |