Da spazio pubblico a centro d'accoglienza interculturale
Il Laboratorio Zeta Da spazio pubblico a centro d'accoglienza interculturale Il Laboratorio Zeta nasce il 20 marzo 2001 dall'occupazione dell'ex-scuola di via Arrigo Boito 7, abbandonata da circa dieci anni. L'intento è stato quello di recuperare uno spazio colpevolmente dimenticato dalle istituzioni e farne un luogo pubblico accessibile a chiunque. Il Laboratorio Zeta ha come scopo il soddisfare e far interagire esigenze di tipo politico, sociale, culturale.L'attenzione particolare riservata alle problematiche della differenza di genere, dell'interculturalità e alle pratiche connesse alla condivisione e alla diffusione dei saperi ha reso lo Zetalab non solo promotore di nuove pratiche di socialità, ma terreno fertile d'incontro con le comunità dei migranti presenti sul nostro territorio. Da questo percorso è nata l'esperienza totalmente innovativa della cogestione dei locali con la comunità sudanese di Palermo. Il 3 marzo 2003 arrivano allo Zetalab una cinquantina di ragazzi provenienti dal Sudan, rifugiati politici, umanitari e richiedenti asilo, che, per legge, hanno il divieto assoluto di lavorare. Alla comunità originaria si sono aggiunti numerosi ragazzi arrivati in periodi diversi. In totale circa 200 richiedenti asilo e rifugiati politici provenienti dal Sudan hanno usufruito dei locali dello zeta e della mensa, nel periodo compreso Marzo e Dicembre 2003. Attualmente nei locali di via Boito risiedono stabilmente una trentina di ospiti ma sono complessivamente un centinaio che usufruiscono dei servizi del centro ormai punto di riferimento non solo per tutta la comunità sudanese presente in Italia, ma per molti dei migranti che vivono e lavorano in città. Per tutti gli ospiti del centro e per i migranti e i senza fissa dimora presenti nel quartiere Notarbartolo è stata attivata una mensa pubblica e gratuita. Dopo qualche invio di alimenti a lunga scadenza da parte del banco alimentare, il Comune non ha più provveduto al sostentamento alimentare e ha cessato ogni invio di viveri. Grazie alla solidarietà popolare degli abitanti del quartiere, di scuole elementari e medie, di associazioni quali Amnesty, Emergency, Arci, Libera, degli studenti e dei docenti della facoltà di Lettere e Filosofia, che ha patrocinato feste di autofinanziamento e raccolte fondi, la mensa è rimasta attiva. Lo zetalab si è inoltre fato carico dell'acquisto settimanale dei cibi freschi ( frutta, verdura, carne) necessari agli ospiti. Dalla collaborazione con il Ciss-Cepir e con il Cir è nato un progetto di assistenza e consulenza legale, grazie al quale contributo è possibile seguire tutti i richiedenti asilo nella presentazione della richiesta alla commissione Centrale. In queste settimane è stato attivato uno sportello lavoro, per favorire l'inserimento di migranti nel mondo lavorativo, per supportarli nei rapporti con i datori di lavoro, al fine di garantire un'equa retribuzione. Attraverso la collaborazione dei docenti della Federico II e dell'Antonio Ugo, i migranti vengono indirizzati a corsi serali creati da alcune scuole per il conseguimento della licenza elementare, media e superiore e all'interno del laboratorio si svolgono tutti i giorni escluso il sabato, dalle 19.00 alle 21.00 corsi di alfabetizzazione primaria. Nonostante ciò le istituzioni continuano a dimostrarsi cieche di fronte alle necessità dello Zetalab e si mantengono nell'ambiguità, rifiutandosi di riconoscere ufficialmente il laboratorio Zeta. Forte di questo lo Zeta chiede la fornitura periodica di viveri e cibi freschi : per soddisfare le esigenze alimentari degli ospiti del centro e tenere attiva la mensa pubblica e gratuita, aperta sia a pranzo che a cena, necessaria per molti migranti presenti in città; il riconoscimento dei locali di via Boito 7 : per garantire agli ospiti la possibilità di eleggere il laboratorio come sede delle loro residenze; l'allaccio alle condutture Amap: l'invio quotidiano delle autobotti da parte del Comune non soltanto è estremamente più dispendioso, ma ci impedisce di fornire una adeguata ospitalità. Per sostenere questo progetto lanciamo un appello cittadino, a tutti i singoli e alle associazioni, agli studenti e agli intellettuali che credono nell'interculturalità come pratica di reale condivisione degli spazi e vogliono sostenere un modello concreto di integrazione e di condivisione sociale e politica. Intendiamo avviare un periodo di mobilitazione cittadina e organizzare un presidio davanti il Comune contro la politica sull'immigrazione attuata da questa amministrazione. La data e le modalità delle iniziative varrà decisa in incontri da fissare nei prossimi giorni. Zetalab |