"Ebro è Otel,
ma Amleto è orbe."
Arrigo Boito
Arrigo Boito (1842-1914), poeta della scapigliatura, librettista e
compositore a cui è dedicata la via nella quale al numero 7 è sito il
Laboratorio Zeta. Autore di versi assolutamente anomali, come questi
composti nel rigido febbraio del 1884 con rime esa- ed epta sdrucciole:
Sì crude è il gelo che le rime sdrùcciolanosene
Tremando e in fondo al verso rincantùcciolanosene;
le gocciole d'inchiostro stalattìtificanomisi
sotto la penna, ovvero stalagmìtificamosi
Fu cultore di costrutti palindromici (uguali se letti da sinistra verso
destra o da destra verso sinistra). Si ricordano di lui una dedica di
accompagnamento al dono di un anello offerto ad Eleonora Duse: "E fedel
non lede fe/ e Madonna annoda me". O quello riportato in esergo
(Ebro è Otel, ma Amleto è orbe) dove descrive un Amleto che, di fronte
ad un Otello ubriaco di gelosia, racchiude un intero mondo di
sentimenti contrastanti.
I palindromi abbondano in gran parte delle
sue lettere dirette a Federico De Roberto: Oracolo caro; A Natale gela
tana; La turba brutal / amar birbi libri brama. Per la pubblicità di un
dentifricio dettò ancora un palindromo: Lodo l'Odol. Fu autore
addirittura di palindromi musicali (che non cambiano se eseguiti
rovesciando la partitura). Un aneddoto vuole che una volta il nostro
Arrigo ne presentasse uno a Giuseppe Verdi, il quale mostrò chiaramente
la propria contrarietà per questo genere di composizioni.
(Fonte:
Dizionario Enciclopedico di Enigmistica e Ludolinguistica; Zanichelli
2002)
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